Skin aging
Tomella Claudio, specializzato in Scienza dell'Alimentazione ad indirizzo dietologico-dietoterapico
Si potrebbe discutere a lungo sul fatto se sia opportuno oppure o no preoccuparsi dell'invecchiamento della pelle (skin aging). Tuttavia, dal punto di vista scientifico qualche considerazione deve essere fatta.
È noto come l'invecchiamento cutaneo venga classicamente definito come dipendente da fattori intrinseci (genetici, ormonali, nutrizionali, ecc.) ed estrinseci (invecchiamento causato dall'esposizione solare, inquinamento, traumatismi, fumo di sigaretta, ecc.).Il punto è che molti di questi fattori intrinseci sono specchio visibile di alterazioni “interne” all'organismo che possono condizionare l'invecchiamento, lo sviluppo delle malattie dipendenti dall'età oltre che le capacità funzionali e il benessere dell'individuo.
Esistono cinque processi cellulari fondamentali coinvolti principalmente nel danneggiamento del DNA e nell'invecchiamento: stress ossidativo, infiammazione, glicazione, metilazione e riparazione del DNA. Questi processi cellulari, che tendono ad alimentarsi a vicenda in un perverso “pentagono dell' invecchiamento”, sono alla base di patologie che coinvolgono molti organi e apparati, fra i quali la pelle.
È noto come lo stress, o meglio il distress ossidativo, sia dovuto a uno squilibrio nel bilancio tra sostanze pro-possidanti ed antiossidanti in favore delle prime con un conseguente danno a livello di DNA, proteine e lipidi. Le cause note sono molteplici e per quanto riguarda la pelle giocano un ruolo chiave i raggi UV e il fumo di sigaretta. I radicali liberi sono correlati allo sviluppo di molte malattie croniche degenerative dipendenti dall'età, tra le quali alcune patologie cutanee, condizionando fortemente il photoaging ovvero l'invecchiamento causato dall'eccesiva esposizione ai raggi solari.
Non solo, la produzione di ROS (specie reattive dell'ossigeno) è collegata a un altro processo cellulare, l'infiammazione cronica, nella quale la liberazione in eccesso di molecole pro-infiammatorie determina l'aumento dei radicali liberi, nel corso di un perverso circolo vizioso.
A livello cutaneo questo stato pro infiammatorio si esprime con la liberazione in eccesso di altre sostanze (interleuchina 6, TNF alfa e NFKB) in grado di condizionare negativamente il photoaging.
Il terzo processo cellulare è la glicazione, che prevede la formazione di un legame tra molecole di zucchero e molecole proteiche dando origine a glicoproteine, che tendono a legarsi tra loro favorendo la rigidità dei tessuti. Inoltre, queste glicoproteine producono particolari tossine chiamate AGES (advanced glication endproducts, prodotti della glicazione avanzata), che si legano a recettori sulla superficie della cellula generando radicali liberi e promuovendo l'infiammazione. Tenendo conto del fatto che il collagene è la proteina più rappresentata nell'organismo è evidente che gli AGES prodotti dal collagene possono provocare effetti dannosi sulla pelle, anche perché tendono ad accumularsi con l'età e sono in grado di influenzare anche la formazione della matrice extracellulare con perdita di elasticità e lo sviluppo di rughe.
Gli ultimi due processi sono rappresentati dalla riparazione del DNA e dalla metilazione.
Il primo avviene per far fronte agli errori che normalmente si verificano durante la replicazione del DNA. Col tempo l'abilità del corpo di riparare i danni a livello genico diminuisce, mentre l'organismo steso è continuamente sottoposto a fattori intrinseci ed estrinseci di invecchiamento che possono danneggiarlo. Se la riparazione diventa meno efficiente, il DNA si replica non correttamente e questo favorisce l'insorgenza delle malattie cronico degenerative e un invecchiamento non di successo: questo meccanismo svolge un ruolo importante nel photo-aging.
L'ultimo processo, la metilazione alterata, viene sempre più tenuto in considerazione come fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e neurodegenerative, esplica un ruolo meno significativo sulla pelle.
Oltre a questi processi cellulari esistono anche forze ambientali interne in grado di influenzare molto profondamente la nostra salute e la nostra longevità: gli ormoni. Con l'invecchiamento si assiste a un progressivo calo della produzione ormonale, a una alterazione dei ritmi di produzione e dei rapporti tra i diversi ormoni. La disarmonia ormonale condiziona in modo tutt'altro che trascurabile lo skin aging.La carenza di ormone della crescita può favorire la comparsa di rughe profonde sulla fronte, sulle palpebre inferiori, le guance cadenti, le rughe sul collo, la pelle disidratata e sottile e una generale caduta del tono cutaneo.
Per il DHEA (deidroepiandrosterone), l'ormone steroideo più rappresentato nell' organismo e fra quelli che più calano con l'età, l'effetto principale è la secchezza che si manifesta su pelle e capelli. La sua carenza determina anche ipotrofia muscolare e cellulite.
Per quanto riguarda il rapporto fra gli ormoni sessuali e pelle, è ben rappresentato nella nostra mente il trofismo, il tono e la lucentezza che questi donano nell'età giovanile.
Con l'avvicinarsi della menopausa il calo di estrogeni può determinare nelle donne la comparsa delle rughe cosiddette “zampa di gallina” in zona peri-oculare, delle piccole rughe verticali intorno alla bocca e sulle guance; anche la capacità di guarigione delle ferite può peggiorare.Il progesterone rafforza il tessuto connettivo ed è responsabile del rimodellamento del collagene.
Il testosterone, sia nell'uomo sia nella donna, è determinante per trofismo e tono cutaneo: una sua carenza favorisce la comparsa di piccole rughe al volto e della cellulite.
Infine la melatonina, oltre ad essere il grande sincronizzatore di tutti i ritmi biologici ormonali e non, svolge un'importante funzione come potente antiossidante. Proprio grazie a questa sua attività, la melatonina agisce sul fotoinvecchiamento, prevenendo l'insorgenza delle macchie cutanee, regolando il sistema immunitario e aumentando la resistenza ai raggi UV.
Un adeguato inquadramento diagnostico che sia in grado di evidenziare la vulnerabilità individuale allo skin aging risulta quindi parte integrate di una strategia globale di prevenzione dell'invecchiamento e volta al mantenimento del benessere.